Gian Piero Ventura, allenatore di lungo corso, ha conosciuto la passione granata e quella pisana. Detiene il piccolo record di aver allenato Petrachi a Venezia e poi di averlo conosciuto e apprezzato da ds proprio a Pisa e poi a Torino, nelle stagioni dell'oro, quelle della libidine e delle plusvalenze. Con lui giochiamo in anticipo Salernitana-Pisa, l'appuntamento del 15 settembre.

Come la immagina?

«Sarà un grande spot per la B e per chi crede ancora che il calcio appartenga alla gente. Il Pisa è partito con ambizioni dichiarate di vittoria del campionato. Forse durante il calciomercato non ha preso tutto quello che voleva prendere ma è lì, rispetta il pronostico, è in cima. La Salernitana ha due valori aggiunti».

Chi sono?

«Il primo lo conoscete: è la tifoseria pazzesca. Il secondo lo state scoprendo e si chiama Gianluca Petrachi. Ha messo le mani sulla Salernitana imbattendosi nel seguente scenario: presidente dimissionario, giocatori che volevano andare via e che non avevano sposato la causa, contestazione ad oltranza. La bonifica era l'unica cosa da fare. L'abbiamo vissuta insieme a Torino: quando si mette in mente di effettuarla, non si concede un attimo di respiro finché non la porta a termine. I numeri la raccontano: oltre venti operazioni in entrata e altrettante in uscita. Considerando quello che c'era due mesi fa e quello che osserviamo adesso, mi pare di vedere due cose diverse».

Con Salerno è stato subito amore a prima vista. Se lo aspettava?

«Sì, perché Petrachi ha detto fidatevi e la gente lo ha fatto, ripagata. Al di là delle difficoltà societarie, si scorge un'idea, una traccia, insomma si vuole fare calcio. Si parlava di dramma sportivo. Occhio, perché la Salernitana è a due punti dalla testa della classifica».

Sezione: Serie C / Data: Ven 06 settembre 2024 alle 12:21 / Fonte: Tuttob.com
Autore: Antonio Vistocco
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