Nel corso di un'intervista rilasciata a Prima Tivvù, e ripresa dai colleghi di tuttoavellino.it, il presidente dell'Avellino Angelo Antonio D'Agostino ha tracciato un bilancio del 2024 dei lupi irpini, partendo dalla sorsa stagione: "La partita con la Juve Stabia è stata emblematica, ha segnato un po’ la stagione. Fino a quella gara, la distanza in classifica era colmabile e vincendo si sarebbe riaperto un altro campionato. Non è stata una bella giornata, anche perché subimmo due gol dall’ex Mignanelli e il 2-2 allo scadere. È stata una brutta batosta, perché lì capimmo che era più difficile raggiungere la promozione diretta. Ricordo che non andai negli spogliatoi, ero troppo amareggiato”.

Una gara che ha preceduto anche i playoff, persi in una contestata gara contro il Vicenza, e poi le conferme estive, a cominciare da quella di mister Michele Pazienza: "Avevamo iniziato quel campionato con un altro allenatore (Massimo Rastelli, ndr), che però aveva fatto due sconfitte, poi è arrivato Pazienza e c’è stata una ripresa, alla fine siamo arrivati ai playoff, che comunque sono stati una sconfitta perché l'obiettivo era salire con il primo posto. Dico sempre che vince chi è più bravo a individuare il progetto calcistico. Non vince chi mette sul tavolo più soldi. La scorsa stagione ha vinto la Juve Stabia, è stata più brava. Conferme? Non potevo prendere una decisione diversa dopo un percorso così, era doveroso dare a Pazienza la possibilità di disputare un campionato intero, fare un mercato in estate, allestire una rosa come desiderava. Poi le cose sono andate male”.

Ecco quindi che il club ha deciso di puntare su Raffaele Biancolino: "Sicuramente è stata una scelta coraggiosa in quel momento, ma anche ragionata. Il mister è una persona che ha grinta e voglia, è un grande motivatore. È la persona giusta per far emergere le qualità della rosa che per me c'è. Ero convinto che con lui si potesse fare bene e credo si possa fare ancora meglio perché Raffaele ha grinta e la trasmette ai calciatori. È una persona che stimo tanto, fa parte della nostra famiglia dell'US Avellino: sta ottenendo risultati importanti, ha una media punti alta. Se fosse stato l’allenatore dall’inizio, saremmo primi credo. Manca di esperienza? Lui è un ex calciatore, poi ha vinto un campionato quindi sa come si vince in questa piazza. Il rinnovo? Non è un allenatore che pensa ai soldi, per lui al primo posto c’è la squadra. Noi abbiamo sempre puntato alla meritocrazia, e Biancolino, fin quando fa bene, è giusto che sia lì. In passato, invece, abbiamo avuto esempi diversi. Tipo Rastelli, che ha pensato solo e soltanto ai soldi e lo stiamo vedendo fino all'ultimo”.

Nota poi all'ex Ds Giorgio Perinetti: "È una persona che ho sempre stimato per le sue capacità e per il suo passato calcistico, forse era più adatto alla Serie A che alla Serie C. In Lega Pro si fa un calcio diverso. L’accoppiata non ha funzionato proprio perché lui non ha una grande esperienza in C, viene da un mondo un po’ diverso, un poco più viziato. Questo è un mondo dove serve gente che lotta, con il coltello tra i denti. Ritengo sia molto più complicato vincere un campionato di Serie C che di Serie B”.

Sezione: Serie C / Data: Mar 31 dicembre 2024 alle 16:34 / Fonte: Tuttoc.com
Autore: Antonio Vistocco
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