Il mondo del calcio si stringe per la scomparsa di Leo Beenhakker. L’allenatore e dirigente olandese si è spento all’età di 82 anni, lasciando un’impronta indelebile nella storia di questo sport. Beenhakker ha attraversato decenni di successi alla guida di alcune delle più prestigiose squadre europee, dall'Ajax al Feyenoord, passando per il Real Madrid, con cui ha conquistato tre campionati spagnoli consecutivi tra il 1987 e il 1989.

Memorabile la sfida contro il Milan di Silvio Berlusconi nella semifinale della Coppa dei Campioni del 1989: una doppia sfida ricordata per la netta vittoria (5-0) della ciurma rossonera al ritorno e per il gol di testa di Marco Van Basten nell’1-1 dell’andata al Santiago Bernabeu. Soprannominato “Don Leo”, Beenhakker era noto per la sua capacità di adattarsi a culture calcistiche differenti, costruendo squadre solide e competitive. Dopo l’addio alla panchina, ha continuato a dare il suo contributo al calcio ricoprendo importanti incarichi dirigenziali, contribuendo alla crescita del movimento in Olanda e all’estero.

Oltre alla carriera nei club, Beenhakker ha guidato anche diverse Nazionali nei panni di commissario tecnico. Con i Paesi Bassi ha partecipato ai Mondiali del 1990, mentre nel 2006 ha scritto la storia con Trinidad e Tobago, portandola per la prima volta alla fase finale di una Coppa del Mondo. Nel 2008 ha condotto la Polonia alla qualificazione agli Europei, confermandosi allenatore di visione e carisma. Una scomparsa di assoluta risonanza per il mondo del calcio.

Sezione: Calcio Internazionale / Data: Sab 12 aprile 2025 alle 11:05 / Fonte: tuttomercatoweb.com
Autore: Antonio Vistocco
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