I Lupi sbancano il Massimino di Catania e cominciano ad accarezzare per davvero il sogno promozione. Non era facile scendere in campo nell'infuocato stadio etneo, dopo avere visto vincere i rivali del Cerignola in quel di Cava de' Tirreni. Anche perchè i Pugliesi avevano addirittura scavalcato in classifica i Lupi. Invece, i ragazzi di Raffaele Biancolino hanno affrontano il difficile match in casa del forte Catania con coraggio e ed enorme personalità.

E dire che l'Avellino aveva dovuto anche subire un gol quasi a freddo da parte degli Etnei. Uno svantaggio (giunto all'8' per opera di Lunetta) che avrebbe tramortito chiunque. Ma i Lupi sono ripartiti senza titubanze e nessun contraccolpo, raggiungendo subito dopo il pareggio (al 12') grazie ad un eurogol di Patierno, imbeccato dal solito Sounas con un grande scarico al volo di sinistro. Il centravanti di Bitonto ha tirato fuori dal suo magico cilindro un sinistro al volo che è andato ad insaccarsi all'incrocio dei pali.

Raggiunta immediatamente la parità, i ragazzi di Biancolino hanno cominciato a condurre le danze e pian, piano si sono impossessati della gara, gestendo il possesso in maniera mirabile e restituendo grandissima attenzione nel bloccare sul nascere le iniziative rossoazzurre, che, per la verità, si sono viste in maniera più spiccata sulla destra dei Biancoverdi, dove Cancellotti risultava un po' in affanno perchè la catena di sinistra etnea era assai vivace.

La partita si faceva ammirare per i continui capovolgimenti di fronte, e risultava godibile anche perchè nelle fila delle due rivali vi erano tanti calciatori di esperienza e di classe superiore alla categoria. Il primo tempo andava in archivio con il giusto parziale di una rete per parte.

Nella ripresa, veniva fuori l'enorme personalità dell'Avellino che mostrava di avere tutta l'intenzione di far sua l'intera posta in palio, non solo per ovvi motivi di classifica, ma anche per lanciare un segnale chiaro ed inequivocabile al Cerignola. I Lupi, molto più motivati degli Etnei, arrivavano quasi sempre prima sulla palle vaganti e soprattutto vincevano una quantità industriale di contrasti, con il piccolo Palmiero, autore di una prestazione sontuosa, coadiuvato alla grande da un Sounas stoico (benchè ferito ad uno zigomo), e da un Patierno onnipresente, generoso come non mai.

Allo scoccare dell'ora di gioco, l'Avellino faceva valere la sua superiore classe, andando in gol, ancora una volta con il bomber bitontino, che girava in rete di destro da fuori area un assist dell'instancabile Cancellotti. Una rete che sanciva un predominio più che di gioco, di personalità dei Lupi. L'ultima mezz'ora vedeva il Catania portare avanti attacchi disordinati e scarsamente efficaci, che non impensierivano più di tanto l'attenta retroguardia biancoverde.

L'Avellino legittimava la vittoria con una sagace gestione del possesso, che teneva lontano i rivali dalla porta difesa dall'ottimo Iannarilli. Dopo sei minuti di recupero, il triplice fischio dell'arbitro permetteva ai Lupi di levare le braccia al cielo per una vittoria che ha quasi il valore di un sigillo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 06 aprile 2025 alle 23:34
Autore: Rino Scioscia
vedi letture
Print