Purtroppo anche la cura Biancolino non fa effetto a quest’Avellino, che ha ancora le polveri bagnate. E così, dopo sei gare, i Lupi rimangono ancora a digiuno di vittorie.
Anche al Liguori di Torre del Greco, al cospetto di una squadra destinata a lottare per salvarsi, i ragazzi in maglia biancoverde non sono riusciti a perforare la difesa avversaria. Per larghi tratti della gara, la squadra affidata all’ex bomber irpino ha mostrato evidente superiorità tecnica, ma gli attaccanti, in special modo, Redan non sono riusciti a concretizzare le occasioni avute, alcune davvero clamorose, come quella capitata all’ex Triestina che tutto solo davanti al portiere Marcone, spara addosso all’ex pipelet irpino.
La prima frazione di gioco è tutta di marca biancoverde, ma un Sounas davvero ispirato ed oltremodo volitivo si ritrova a predicare nel deserto, senza ricevere il dovuto supporto da parte di un Palmiero a corrente alternata ed un giovanissimo Mutanda, apparso emozionato e spaesato alla sua prima apparizione in Lega Pro.
L’atteggiamento propositivo del neo tecnico Biancolino non ottiene i frutti sperati, ed il duplice fischio dell’arbitro, lascia le reti inviolate.
La ripresa conserva lo stesso canovaccio tattico dei primi 45 minuti, con la Turris, che cerca comunque di alzare il proprio baricentro. I Lupi continuano con la loro vana ricerca del gol, senza modificare assetto tattico, anche perchè Biancolino non intende stravolgere nulla. Un altro paio di occasionissime biancoverdi, sventate con grande bravura da Marconi, ed il secondo tempo scivola via senza che la rete avversaria corra ulteriori rischi.
In definitiva, nulla di nuovo sotto il sole per una squadra irpina ancora alla ricerca di una propria identità. Il malato Avellino è ancora affetto da una grave sindrome, dalla quale stenta a guarire. A questo punto occorre che al capezzale del povero Lupo arrivi un medico esperto, dicaimo anche un "luminare"!

Sezione: Editoriale / Data: Mer 25 settembre 2024 alle 01:44
Autore: Rino Scioscia
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